Protocolli medici per dimagrire e rimodellare il corpo. Perché per dimagrire non basta fare una dieta

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STEFANIA, LA BLOGGER DEL BODY POSITIVE

Dal nascondiglio al body positive

Un giorno, in spiaggia, Stefania si sofferma ad osservare una ragazza dell’ombrellone vicino: è giovane e molto in sovrappeso, ma indossa con molta naturalezza un due pezzi e, nell’insieme, la sua figura risulta armonica. Anche Stefania è molto in sovrappeso, ma non oserebbe mai mettersi un costume del genere e, anzi, non abbandona mai il pareo che la copre fino ai piedi.

Prende forma nella sua mente un’idea che non l’aveva mai sfiorata: accettazione! Provare ad accettarsi per quel che si è con la propria fisicità e i propri difetti. Provare ad accettare quel corpo imperfetto e così in contrasto con il perfezionismo che domina rovinosamente la sua vita.

Stefania comincia allora a riflettere e a scrivere i suoi pensieri su un blog. In tante rispondono e condividono questa visione del problema dell’obesità. Si trovano tutte d’accordo sul fatto che anche in sovrappeso possono vestirsi bene, essere attraenti e felici. Nasce una sorta di tam tam e tantissime donne si uniscono a Stefania al grido di “grasso è bello!” Il body positive diventa virale e comincia ad avere un peso mediatico non indifferente. Si postano foto di donne obese in vestiti succinti che non nascondono neanche un millimetro di grasso o di cellulite. Il fenomeno è dilagante e anche la moda si affretta a pubblicare foto politically correct di modelle oversize.

Stefania è contenta di questo inaspettato successo professionale. Ha migliaia di followers e like: ormai è considerata una influencer nel suo campo, capace di influenzare i pensieri e le scelte di tante donne. E con importanti guadagni, dettaglio non indifferente

Ma lei si vede bella? Ma lei è felice? NOOOO!!!

È abbastanza onesta con sé stessa per rispondersi con lucida sincerità: questo è solo un cerotto sull’anima! Lei soffre come sempre e sa bene che questa è un’ipocrisia e non allevia la sua insoddisfazione e la sua pena per quel corpo enorme e sofferente. Sofferente perché ora, anche se giovane, avverte segnali preoccupanti: dopo una sola rampa di scale si deve fermare boccheggiando per riprendere fiato, le fanno malissimo i piedi e le ginocchia, ha disturbi digestivi e un reflusso gastrico fastidioso, ogni tanto ha la tachicardia, fa fatica anche a dormire e si sente sempre molto stanca. I suoi esami del sangue hanno mostrato problemi di salute che riteneva riguardassero solo le persone anziane: fegato sofferente, glicemia alte, colesterolo e trigliceridi alle stelle.

E poi i vestiti!! A 40 anni nonostante il successo economico non si compra niente che le piaccia veramente perché niente le sta come vorrebbe; le sembra che tutto sia sprecato; anziché un piacere, comprarsi vestiti é una gogna, come quando esce dal camerino e la commessa si sforza di dire che il colore le dona!! Quando va bene, i vestiti, anziché valorizzarla, nascondono i suoi punti deboli. Per cui Stefania da anni si limita a vestire la sua divisa d’ordinanza: pantaloni lunghi neri o blu morbidi e sopra casacche o camice o maglie anch’esse rigorosamente nere, blu o marrone scuro lunghe oltre i fianchi. E accessori: borse e collane e scarpe e orecchini multi-color per distogliere lo sguardo dal suo corpo. Stefania non ricorda più il piacere di vestirsi e valorizzarsi giocando con la moda ma cerca solo di coprirsi. La sua “divisa” è un burka scuro sulla sua femminilità!!

La svolta

Stefania un giorno incontra al supermercato una giovane donna che le sorride e le si fa incontro salutandola: sulle prime pensa che sia una sua follower, ma, dopo un po’ di imbarazzo, si accorge che è la sua vecchia amica Valeria che non aveva riconosciuto: in forma e vestita benissimo e dimagritissima. Se la ricordava come lei, obesa e un po’ ordinaria e ora era veramente fascinosa e sembrava addirittura più giovane.

Valeria le spiega che finalmente ha trovato la dieta e il metodo che l’hanno portata a recuperare il suo peso ragionevole. “Se vuoi ti dò l’indirizzo” le dice, sottintendendo che ne avrebbe bisogno.  Stefania è umiliata e chiude rapidamente il colloquio salutando l’amica con la scusa di un impegno per togliersi dal disagio e dall’imbarazzo. Ha una rabbia incontrollabile dentro di sé e tanta tristezza: perché lei non riesce a impegnarsi e a fare lo stesso?

Passano i giorni e Stefania prende appuntamento nel nostro centro. È molto imbarazzata: lei, la paladina del body positive, ora si ritrova a chiedere aiuto per dimagrire! E’assurdo, contraddittorio e forse controproducente ma ormai è arrivata allo Studio. Stefania ha un problema di obesità grave: le viene spiegato che l’obesità è una malattia cronica con tante cause complesse e spesso su base ereditaria. Va curata come tutte le malattie croniche e va curata a vita.

Stefania si sente tranquillizzata, non giudicata, compresa in tutte le sue difficoltà. Comincia a dimagrire velocemente e a stare molto meglio fisicamente. Inizia anche un percorso di ginnastica sotto la guida del personal trainer del centro. Dopo 4 mesi ha perso 25 kg ed è uscita dall’obesità: ora è in una condizione di medio sovrappeso. D’accordo con il medico decide che va bene così, ha raggiunto il suo peso ragionevole, quello che la fa stare bene. Si vede bene così come non si vedeva da tanto tempo! Capisce che non è necessario raggiungere il perfetto normopeso o tendere addirittura a ideali di magrezza esasperati ma uscire dall’obesità; si, questo è fondamentale per la propria salute e per il proprio benessere psicofisico.

Il vero successo di Stefania

La blogger del body positive è dimagrita ed è felice, tanto. E vuole lanciare attraverso i suoi canali questa nuova consapevolezza: grasso, curve, forme, sovrappeso è bello se ci fa star bene e ci vediamo bene così. Dobbiamo piacere a noi stesse, non agli altri e non dobbiamo conformarci a schemi fisici stabiliti dalle mode. Ma obese no, non è sano.

Stefania ha capito che la sua battaglia è sacrosanta, ma deve avere un obiettivo diverso: non incoraggiare l’obesità, ma combattere i pregiudizi verso l’obesità, l’ironia, la legittimazione sociale del disprezzo e dell’insulto! L’obesità è una malattia e va curata e gli obesi vanno capiti, rispettati e incoraggiati sempre ad intraprendere un percorso di guarigione e benessere.

Non le sono mancati per questa sua nuova posizione attacchi e critiche dai soliti leoni da tastiera e dagli haters, ma Stefania è convinta più che mai a portare avanti la sua battaglia per difendere la dignità delle persone obese ed aiutarle anche attraverso il suo esempio e la sua esperienza.